A chi è capitato di vedere “300” (bel film sulla battaglia delle Termopili) sarà forse rimasto impresso, tra gli altri, l’episodio del giovane Leonida che, per guadagnarsi il diritto e l’onore di fare parte della casta degli adulti guerrieri di Sparta, viene mandato nella foresta, di notte e in pieno inverno, armato solo di una lancia e del proprio coraggio a cacciare la belva assetata di sangue. In molte altre realtà il momento di passaggio è segnato da prove impegnative che l’iniziato deve superare per dimostrare il proprio valore ed essere riconosciuto degno di far parte di un gruppo.
Per un immigrato negli Stati Uniti questa prova è probabilmente rappresentata dall’acquisto dell’auto. In America la macchina è considerata molto più di un mezzo di trasporto e i concessionari – o più in generale i “dealer” – sono la punta di diamante di un sistema economico fondato sul consumismo. In sostanza l’acquisto di un auto è la sfida alla belva che diventa lotta estenuante se sostenuta dal povero ragazzo-immigrato che aspira ad essere incluso nella società americana.
E così, grazie anche a qualche dritta di alcuni amici trasferitisi a Boise già da qualche mese, abbiamo dedicato un’intensa tre giorni alla ricerca dell’auto, senza idee troppo precise se non quella di voler trovare qualcosa di usato-ma-tenuto-bene MA non troppo costoso.
Il primo dealer lo abbiamo “visitato” giovedì mattina, con l’ingenua intenzione di “dare solo un occhio”. Ogni dealer è concessionario ufficiale di una certa marca, ma se cerchi usato uno vale l’altro, perché ognuno rivende modelli di qualsiasi produttore. Appena entrati da uno dei più grossi (GMC-Fiat 🙂 ) siamo stati subito presi in consegna da Scott, un ragazzotto molto affabile, dal sorriso confortante e dall’inglese chiaro e scandito che ci ha accolti chiedendoci i nostri nomi e un po’ di affari nostri (da dove venite? dall’Italia? ah molto bene! E come vi trovate a Boise? etcétera). Ci siamo sentiti subito a nostro agio, anche se il nostro sangue brianzolo ci ha indotti a non scoprire troppo il fianco, consci che anche il diavolo sa ben citare le sacre scritture per i suoi scopi. Dopo avergli spiegato che cercavamo qualcosa di usato intorno ai 15000 dollari, Scott ci ha immediatamente portati nell’immenso parcheggio per farci vedere e provare un po’ di modelli, che naturalmente andavano dai 15999 ai 20999 “bucks” (come chiamava lui i dollari), perché questo gioco è sempre al rialzo. Al termine degli allegri giretti intorno all’isolato lo abbiamo ringraziamo ma, prima che potessimo prendere la via dell’uscita, ci ha chiesto quale modello ci piacesse di più e ci ha detto che avremmo potuto portarcelo via in quel momento stesso… bastava allungare la mano e il sogno si sarebbe realizzato! Il nostro problema però, come quello di tutti gli immigrati di fresco, era (ed è…) quello di non avere “credit history” cioè non possedere la reputazione di “creditori solventi” che negli States si costruisce pian piano comprando a credito e pagando i propri debiti, naturalmente. Questa era la nostra difesa dall’attacco del venditore accanito: niente credit history, niente finanziamento, niente acquisto perché, come gli abbiamo subito detto, non avremmo potuto pagare cifre troppo oltre i 15000 bucks in contanti. Ma neppure in questo caso il tenace Scott si è fatto scoraggiare: ci ha portato dal suo capo che, con un’altra serie di sorrisi rassicuranti, ci ha fatto capire che le cose volendo ci sarebbero potute sistemare, non si sa bene con quali garanzie o a quali tassi di interesse. Dopo un paio di ore di tira e molla, siamo riusciti a divincolarci dalla presa chiedendo tempo per pensare. La sera stessa però, dopo un giro su internet e un consulto telefonico con colleghi già passati per lo stesso sentiero, abbiamo scoperto che il prezzo esposto non era comprensivo di IVA e commissioni varie, e che quindi il prezzo 15999 sarebbe diventato in ogni caso 18000 circa… cosa che ovviamente nessuno si era preso la briga di specificare.
Il giorno successivo, abbiamo speso l’intera giornata a girare per dealer ogni volta con un pizzico di pelo in più. Siamo tornati da Scott a insultarlo un po’ e ad ascoltare poco interessati altre proposte più economiche, fino a quando siamo finiti al concessionario Toyota, dove abbiamo conosciuto Vince, il venditore che ci ha rapiti appena scesi dall’auto e soprattutto il suo responsabile Dino, un italiano migrato a pochi anni dalla nascita negli States, ma ancora in possesso di un buon italiano. Ebbene, forse perché sono stati gli unici a non averci fatti sentire su un ring alle prese con l’avversario da abbattere, forse perché in effetti abbiamo trovato un’auto che ci è piaciuta a prezzo ragionevole – con sconto-simpatia aggiuntivo e primo tagliando gratuito – alla fine abbiamo portato a casa la nostra macchinina: un bel Rav4 4×4 Toyota 2012 poche miglia sulla gobba e accessoriato il giusto.
A match terminato, tutti si rilassano e diventano, se è possibile, ancora più amichevoli. Volano congratulazioni e grandi pacche sulle spalle accompagnate da caffè e merendine. Dopo la “stretta di mano” iniziano le procedure burocratiche. Da parte nostra, andare in banca a farsi fare l’assegno circolare, per pagare tutto in contanti. Da parte loro mettere assieme i documenti di vendita e di circolazione. Nel frattempo, un altro sorridentissimo tentava di capire se fossimo interessati ad assicurare la macchina (perché il servizio non può non essere tout-court), mentre il boss dei boss cercava di proporci un’estensione dell’assicurazione per la modica cifra di 3000 bucks.
Ma alla fine, anche senza macchina assicurata e senza targa, siamo usciti dal concessionario con la nostra pelle di lupo: un passo avanti nella direzione dell’integrazione!
E così Giovanni, sei finalmente entrato nella casta degli ADULTI!! Però, anche questi americani, che furbetti…. Y’ proprio vero che, tutto il mondo è paese!!
I Car Dealers qui sono anche peggio del lupo spartano 😉
Congrats guys!
Thanks! Anche per le dritte! 🙂
E per la casa come procede?
C’è in progetto un appartamento in affitto per nove mesi (già prenotato)… intanto prendiamo tempo poi si vedrà!!! 🙂
Ciao Giacomo! Ci trasferiamo nella casa nuova il 5 giugno. Appena ci stabiliamo farò foto e condividerò. Ora sono impegnata nella ricerca di mobili di seconda mano su una specie di e-bay locale. Abbiamo già trovato il tavolo da pranzo e un divano letto per la camera degli ospiti. Ora grande lavoro per trovare un divano. Anticipo che il prossimo post sarà di argomento religioso…..