“La strada conduce in altre città e paesi forse mai visti o conosciuti soltanto dai finestrini del treno e della macchina, fa incontrare persone e abitudini diverse, indefinite possibilità di vita, di gusti, di atteggiamenti e scelte finalmente nuovi. E’ l’invito a uscire dalla strettezze del proprio punto di vista e aprirsi alla ricchezza umana mai esaurita nelle singole modalità, e a conoscerne delle nuove, mentre si capiscono e si valorizzano quelle che si incontrano e suggeriscono iniziative e tentativi da realizzare. Si diventa più comprensivi, più accoglienti, senza giudicare ed escludere, ma imparando sempre qualcosa per la crescita della propria personalità”            (G. Basadonna)  

E infine ci siamo. Si parte davvero per gli Stati Uniti… e non per una vacanza.

Da domani saremo emigranti e non più turisti.

Nei giorni scorsi, con l’approssimarsi della partenza, non ho fatto altro che ripensare alle ragioni della scelta, numerose e valide, per quietare un disagio che di saluto in saluto si faceva piu’ presente. Oggi, che viviamo il momeno di passaggio, sono al culmine di questo disagio. E’ il momento più difficile perché abbiamo abbandonato quanto avevamo di caro, ma non stiamo ancora vivendo la nuova avventura, con le sue sfide.

Domani, quando saremo dall’altra parte, sono sicuro che il disagio lascera’ il posto all’entusiasmo, alla curiosita’ e alla voglia di rimettermi in gioco. E questo, piu’ di altri, e’ un pensiero rassicurante.

Sono anche sicuro che queste poche righe non saranno un addio ma soltanto un arrivederci!

Gio